VIPERE Attenti a dove si mettono le mani

25 Mar , 2025 - natura e ambiente

VIPERE Attenti a dove si mettono le mani

Andare a tartufi non è un’attività priva di rischi per l’uomo e anche per i nostri fidati compagni di avventure. Spesso ci si muove su terreni impegnativi e in qualche caso si deve prestare attenzione alla fauna selvatica che non sempre può essere così innocua.

Un caro amico mi raccontò tempo addietro di una disavventura capitatagli qualche anno fa’.

Alla domanda: Ma tu non ci vai a marzuolo? Mi rispose che aveva un po’ timore.

Iniziò cosi a raccontare:

“Ero tra Brisighella e Casola Valsenio a qualche chilometro di distanza da dove avevo lasciato la mia 4×4. Mi trovavo ai margini del bosco dove si apriva un prato con diverse piante di ginestra. Nei pressi di una di queste vidi il cane che raspava e mi precipitai abbassando la mano sul punto segnalato dal cane. Immediatamente sentì di essere stato morso da qualcosa. Mi girai e vedi la vipera.

Un po’ sotto shock iniziai ad analizzare la situazione e mi resi conto di essere in pericolo. Estrassi il telefono dalla tasca ma non cera copertura di rete. A quel punto decisi di tornare all’auto. Sapevo di dover evitare di agitarmi e camminavo piano controllando sul telefono il segnale. Fortunatamente il telefono cominciò a ricevere e allora mi fermai e chiamai il 112 spiegando la situazione. Non sapevo come fare a dare l’esatta posizione. Così, in accordo con l’operatore, decisi di continuare a camminare fino all’auto per poi guidare fino all’intersezione tra la carrareccia e la strada provinciale dove avrei atteso i soccorsi. Il dolore era sempre più intenso e il braccio si stava vistosamente gonfiando. Arrivato sulla provinciale mi fermai a bordo strada esausto. Arrivarono i soccorsi che prima mi caricarono sull’ambulanza e poi mi trasferirono sull’elisoccorso con destinazione Bufalini Cesena. In ospedale passarono alcuni giorni di osservazione, e visto che non vedevano miglioramenti decisero di iniettare il siero antivipera dopo avermi fatto firmare il consenso.

(Il siero antivipera non rientra tra i provvedimenti di primo soccorso, perché il rischio di shock anafilattico è molto alto).

Fortunatamente il siero inizio a dare i suoi effetti e mi salvai. Ma la degenza e la successiva riabilitazione furono lunghe.”

Con l’avvicinarsi della primavera le vipere ricominciano la loro attività. Ed è questo il periodo dell’anno in cui è più facile fare questo tipo di incontro.

È un animale timido che tende ad allontanarsi spontaneamente e rintanarsi appena percepisce la presenza di un intruso nel suo territorio. Ma in primavera, percezine e movimento possono essere molto rallentati, complici il risveglio dal letargo e le basse temperature. La primavera è anche il periodo dell’accoppiamento. Questo porta soprattutto i maschi a spostarsi in cerca della femmina spinti dall’istinto riproduttivo.

Per evitare spiacevoli conseguenze quando si va a tartufi è consigliabile indossare abbigliamento adeguato con scarpe chiuse, pantaloni lunghi e proteggere le mani con guanti di adeguato spessore e materiale. È buona prassi ispezionare attentamente il terreno prima di abbassarsi. Valutare se nelle vicinanze dello scavo possano esserci luoghi dove la vipera possa essersi rintanata come massi, tronchi o folti cespugli.

Sono 5 le specie presenti in Italia, esclusa la Sardegna. La vipera comune, il marasso, la vipera dal corno, la vipera dei Walser e la vipera dell’Orsini.

la Vipera comune (Vipera aspis) vive in pianura e in montagna fino a 3000 m. Ama luoghi aridi e caldi caratterizzati da una buona esposizione alla luce solare. La si trova sotto i sassi, in mezzo agli arbusti e nelle siepi ai margini dei boschi.

Il Marasso presente sull’arco alpino tra 1000 e 2500 m di quota vive presso i prati umidi, ai margini del bosco ben soleggiati. I marassi sono facilmente irritabili e in questo stato pericolosi per l’uomo. Impiegano il loro veleno per uccidere la preda come topi, piccoli uccelli, rane e lucertole vivipare.

La Vipera dal corno è presente solo in Trentino Alto Adige e in Friuli Venezia Giulia. Facilmente riconoscibile per la presenza di un piccolo corno sulla punta del muso. Predilige un habitat costituito da zone aride, pendii e pietraie.

La Vipera dei Walser è presente nelle Alpi occidentali italiane, con due popolazioni disgiunte, confinate in una zona di appena 500 km² a nord di Biella, in alta Valsesia nel nord Piemonte orientale.

La Vipera dell’Orsini in Italia vive esclusivamente nelle praterie d’altitudine dell’Appennino centrale sia su substrato calcareo che marnoso arenaceo. Frequenta le aree dai 1400 m di quota sino ad oltre 2000 m, soprattutto se sono presenti rocce e arbusti di Juniperus spp.


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